esercizi, attività e progetti per stimolare la memoria
Carocci, Roma, 2006
Pagine 146, Euro14.10
www.carocci.it
Un libro originale che nasce dall'esperienza pluriennale dell'autrice come consulente presso case di riposo e centri diurni integrati della provincia di Como.
Luciana Quaia è psicologa gerontologa ed è riuscita a trasmettere, nelle sue pagine, una particolare attenzione al malato come persona, tale da fornire non solo un contributo esperienziale, ma anche uno stimolo formativo che può innescare un processo di crescita personale e di miglioramento che va ben oltre l'apprendimento di alcune tecniche.
Il libro inizia con un'esplorazione della memoria del malato Alzheimer e prosegue descrivendo numerose esperienze riabilitative in cui giochi, esercizi e stimolazioni sensoriali vengono utilizzati per avere accesso alle parti ancora sane della persona malata.
Tutto il significato delle attività proposte si gioca nella relazione: l'obiettivo ricercato non è tanto in una particolare performance del paziente quanto in un incontro tra due persone.
Accanto all'approccio tecnico viene sottolineata l'importanza di quello ludico: ogni attività deve essere piacevole, il più possibile "normale", in modo da favorire il riconoscimento della persona malata e il riassemblamento dela sua storia di identità.
Il libro è scritto in un linguaggio rigoroso ma comprensibile anche per i non addetti ai lavori, in modo che risulta uno strumento utile per progettare e realizzare attività sia da parte degli operatori delle strutture socio-sanitarie che da parte dei familiari, quando i pazienti sono al domicilio.
Luciana Quaia è psicologa gerontologa ed è riuscita a trasmettere, nelle sue pagine, una particolare attenzione al malato come persona, tale da fornire non solo un contributo esperienziale, ma anche uno stimolo formativo che può innescare un processo di crescita personale e di miglioramento che va ben oltre l'apprendimento di alcune tecniche.
Il libro inizia con un'esplorazione della memoria del malato Alzheimer e prosegue descrivendo numerose esperienze riabilitative in cui giochi, esercizi e stimolazioni sensoriali vengono utilizzati per avere accesso alle parti ancora sane della persona malata.
Tutto il significato delle attività proposte si gioca nella relazione: l'obiettivo ricercato non è tanto in una particolare performance del paziente quanto in un incontro tra due persone.
Accanto all'approccio tecnico viene sottolineata l'importanza di quello ludico: ogni attività deve essere piacevole, il più possibile "normale", in modo da favorire il riconoscimento della persona malata e il riassemblamento dela sua storia di identità.
Il libro è scritto in un linguaggio rigoroso ma comprensibile anche per i non addetti ai lavori, in modo che risulta uno strumento utile per progettare e realizzare attività sia da parte degli operatori delle strutture socio-sanitarie che da parte dei familiari, quando i pazienti sono al domicilio.
